Tempo di Buoni Propositi
E’ in arrivo un nuovo anno e, come spesso accade, molte persone utilizzano questo step temporale per fare nuovi propositi per il futuro che possono comprendere obiettivi da raggiungere, cose da fare o in generale cambiamenti che dovrebbero apportare un miglioramento dello stile di vita o uno stato di maggiore benessere. Dopo due anni abbastanza complicati a causa degli eventi che hanno travolto tutti noi, e il prolungarsi di una certa instabilità a causa della situazione mondiale ci ritroviamo a pensare al futuro ricercando l’energia necessaria da canalizzare verso le sfide future.
I buoni propositi possono comprendere delle promesse di iniziare un nuovo traguardo lavorativo o relazionale, una nuova dieta, un nuovo sport, oppure cercare di interrompere comportamenti autodistruttivi, nocivi o semplicemente negativi come il fumo, l’alcool, l’abitudine alle spese eccessive e così via.
Molto spesso però, e molte ricerche lo dimostrano, i buoni propositi sfumano in tempi brevissimi; spesso vengono sostituiti con estrema facilità da altre necessità più impellenti e repentine, lasciando una scia di senso di inefficacia e fallimento. II rischio che si corre è quello definito dalla psicologa Janet Polivy della “sindrome della falsa speranza” che non è altro che un circolo vizioso che si crea tra i vari propositi fatti, i fallimenti e i nuovi sforzi necessari per cambiare sé stessi.
L’inizio di un anno nuovo è sicuramente il momento giusto per iniziare una cosa o per programmarne l’avvio, ma la apparentemente semplice pianificazione deve, per risultare poi efficace nella fase di realizzazione, rispettare alcune caratteristiche che ci vengono suggerite da molte ricerche su motivazione ed efficienza. In una recente pubblicazione, la psicologa americana Jelena Kecmanovic della Georgetown University, suggerisce sette aspetti fondamentali da tenere in considerazione nel momento in cui si decide di perseguire un nuovo obiettivo, che si fondano principalmente sulla pianificazione, sul pensiero positivo e sulla gratificazione in generale. Questi i sette consigli utili da seguire:
1 Chiarire le motivazioni concrete che ci spingono al cambiamento o a perseguire un certo obiettivo. Si tratta di una vera e propria autoanalisi per andare alla ricerca di fattori motivazionali personali che risultino maggiormente sostenere il sacrificio necessario alla realizzazione di questo proposito. Per fare un esempio concreto, nel caso in cui decidiamo di voler iniziare una dieta, saremo sicuramente più motivati a continuarla se abbiamo chiare le nostre motivazioni personali che ci hanno indotto a prendere questa decisione. Se invece ci rendiamo conto che abbiamo espresso questo proposito in seguito a pressioni esterne sarà più difficile affrontare i momenti di difficoltà.
2 I buoni propositi devono essere sempre realistici e formulati in modo positivo, preciso e definito. E’ inutile imporsi un proposito che obiettivamente non ci appartiene o è troppo lontano dalle nostre possibilità. La probabilità di insuccesso in questo caso è troppo alta e ad averne la peggio sarebbe sicuramente la nostra sensazione di autoefficacia. Inoltre, nel momento in cui formuliano un obiettivo perseguibile, quest’ultimo non dovrebbe essere mai espresso in maniera negativa, come ad esempio il non fare una cosa dovrebbe essere sostituito con smettere di farla attraverso delle azioni precise nel tempo e nei modi. Questo perché la percezione del divieto, o di obbligo a non fare qualcosa, risulta piuttosto punitiva rispetto ad un obiettivo che magari ha lo stesso fine ma mira a raggiungere qualcosa agendo e non togliendo.
3 Creare le condizioni nell’ambiente circostante che ci aiutino a mantenere le nostre intenzioni. Si sa che le tentazioni e le continue stimolazioni possono portare chiunque fuori rotta rispetto ad un percorso da seguire per raggiungere un obiettivo. La programmazione razionale di circostanze e situazioni che ci tengano lontani dall’obiettivo è una delle cose fondamentali da attuare. Per esempio se il proposito è quello di smettere di fumare si eviteranno le circostanze e le situazioni in cui la vicinanza di persone che fumano possano indurci in tentazioni: oppure se ci imponiamo di spendere meno e di controllare le spese superflue si può impostare dei blocchi di limiti di utilizzo temporali delle carte di credito, oppure si decide di evitare i luoghi dove la tentazione per noi è troppo forte.
4 Pianificare ed essere pronti a dei piani B qualora ci trovassimo in situazioni di particolari difficoltà. Può capitare in alcuni momenti di essere un po’ più fragili o di avere delle reali limitazioni a continuare a perseguire il proprio obiettivo. Se abbiamo formulato dei piani sostitutivi ipotetici da attuare in queste circostanze, potremmo riuscire a non rovinare tutto in brevissimo tempo e a continuare a mirare al raggiungimento del proposito fatto. Se ad esempio abbiamo deciso di fare sport almeno due volte alla settimana, ma ad un certo punto sento di non averne voglia, chiamerò ad esempio la persona (un amico, un familiare), che coinvolta in fase di progettazione, aveva condiviso con me la strategia di supporto in caso di cadute di motivazione. Il coinvolgimento di persone vicine risulta essere molto efficace nel supportarci proprio nei momenti di cedimento.
5 Non porsi obiettivi troppo ambiziosi ma usare piuttosto un approccio graduale. Scandire degli step da raggiungere invece che mirare solo al raggiungimento dell’obiettivo finale può aiutare notevolmente a non perdere di vista l’obiettivo perché troppo lontano o troppo apparentemente irragiungibile. Al traguardo di ogni step intermedio inoltre avrò la possibilità di vivere la gratificazione per il successo raggiunto che utilizzerò per iniziare lo step successivo.
6 Immaginare la ricompensa dopo lo sforzo può motivarci anche nei momenti in cui siamo maggiormente in difficoltà. La visualizzazione è un elemento fondamentale nella pianificazione perché ci permette di considerarci soggetti attivi di tutto il processo necessario per raggiungere il nostro obiettivo. Anche in questo caso la visualizzazione di quello che si otterrà dopo lo sforzo può motivarci notevolmente ad andare oltre nei momenti di impasse. Come scrisse j. Ruskin “il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava ma ciò che si diventa grazie ad essa”. Se ad esempio mi sono imposto di seguire dei corsi di formazione quello che dovrò cercare di immaginare, nei momenti di maggiore stanchezza, è la sensazione di competenza e di prestanza che provo quando nello svolgere una determinata mansione mi sento adeguato e preparato. Un altro esempio lo possiamo trarre da un proposito molto presente in questa fase dell’anno come quello di iniziare una dieta e di perdere peso. In questo caso la visualizzazione del momento in cui si riesce a rientrare in un abito che ci piace o che desideriamo, può motivarci a non desistere e a continuare nel nostro intento.
7 Essere gentili con sé stessi anche quando le cose non vanno troppo bene. La natura stessa del proposito che ci imponiamo è permeata da una certo grado di costrizione o sacrificio che, per ovvi motivi, richiede una motivazione maggiore. Se ogni qual volta ci ritroviamo a desistere, o ad andare oltre ad alcune regole che ci siamo imposti, ci puniamo o ci colpevolizziamo troppo, le ricadute sul nostro umore e sul modo in cui affrontiamo poi gli altri aspetti della vita risulteranno molto più negative. Anche uno studio pubblicato su Plos One ha evidenziato che la tendenza ad accompagnare il fallimento con una sorta di benevolenza o in termini più complessi una autocompassione riduca nelle persone il rischio di depressione o di ricerca ossessiva del perfezionismo. Allo stesso modo chi si punisce o si incolpa per l’insuccesso ottenuto, solitamente lascia l’obiettivo perseguito più in fretta e si allontana sempre più dal raggiungimento di successi personali.
In questi ultimi giorni di questo 2022, dedicandoci a pianificare nuove opportunità, diventa fondamentale continuare a pensare a noi stessi, a concentrarci su una positività che ci permetterà di affrontare tutte le sfide dell’attuale situazione. Il segreto probabilmente sta sempre nella possibilità di credere che la giusta risposta arriverà dal più prossimo futuro.
Citando Ralph Waldo Emerson “Se un uomo esaminasse attentamente i suoi pensieri resterebbe sorpreso nello scoprire quanto stia vivendo nel futuro. Il suo benessere è sempre più avanti.”
Dott.ssa Loredana Luise