AdolescenzaForse qualcosa non funziona

Forse qualcosa non funziona

Forse qualcosa non funziona

Questa è una composizione tridimensionale fatta da un’alunna di una quinta di un Liceo del Veneto, creata per un concorso d’arte rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di Secondo grado della zona.
L’opera è stata accompagnata dalla seguente descrizione:

“La media del nove” è il frutto della mia insoddisfazione all’interno del sistema scolastico italiano: è un’opera decentrata e che non rappresenta nulla di completo nonostante tenti, al contempo, di risultare una composizione ordinata. Per tutta la durata delle superiori ho avuto l’impressione che tutti si aspettassero da me una performance pari a quella di una calcolatrice, rapida, efficiente e non programmata per deludere. Su questa tela, invece, sono a pezzi. Forse perché scarica, forse perché rotta.
È chiaro: qualcosa non funziona”.

E’ da quando l’ho vista che non riesco a non pensare a questa descrizione che una ragazza studiosa, diligente e impegnata fa di sé come risultante del suo percorso scolastico………..”Sono a pezzi……..forse perché scarica…….forse perché rotta”.

Credo che tutti gli insegnanti dovrebbero vederla per capire come possano sentirsi questi ragazzi che spesso non preoccupano perché efficienti ed educati ma il loro vissuto è molto diverso da quanto ci abituano a vedere.
Quando ho chiesto l’autorizzazione alla ragazza di pubblicare la foto della sua opera, oltre a concedermelo mi ha esortato a farlo, perché mi ha detto “non è solo un mio vissuto perché, molti dei miei compagni mi hanno ringraziata per aver dato immagine a ciò che avevano dentro anche loro”.

Se non li ascoltiamo loro si fanno sentire come riescono, e questo messaggio arriva dritto come un proiettile al cuore a dirci che loro non sono solo voti e prestazioni, ma sopratutto persone che stanno cercando di mettere insieme i loro pezzi per diventare adulti adeguati. La scuola dovrebbe fare da collante ma è evidente che non riesce in questa missione.

I ragazzi riescono sempre a sorprendermi e a lasciarmi spesso senza parole, sarà per questo che adoro lavorare con loro. Negli sportelli scolastici è sempre più frequente incontrare giovani ragazzi immobilizzati dalla necessità di essere performanti, di dare il massimo e di arrivare, per alcuni ad una mera perfezione che non sanno neanche cosa sia o che in realtà non esiste affatto. Ci si preoccupa molto spesso di chi evita lo studio o di chi si dimostra in difficoltà, ma come ci ha dato prova questa ragazza la sofferenza passa anche attraverso il tentativo di arrivare alla fatidica “media del Nove” che tante cose quindi può voler dire.

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