ansiaRidere è un privilegio

Ridere è un privilegio

Ridere è un privilegio

ridere nella coppia

Un vecchio detto, che molti di noi conosceranno, recita il “Il riso fa buon sangue” e come spesso accade, la saggezza popolare ha dei riscontri scientifici e concreti che stupiscono e lasciano senza parole. Non è un caso infatti che, secondo recenti studi, le persone più inclini al buonumore abbiano livelli di cortisolo (denominato comunemente come l’ormone dello stress) nel sangue, molto più bassi di coloro che invece hanno una tendenza pessimistica e negativa. Il cortisolo è un ormone che viene prodotto dalle ghiandole surrenali in momenti di particolare stress e se nel breve periodo è funzionale a farci essere pronti a rispondere alla situazione stressante a lungo andare procura notevoli effetti negativi al nostro corpo.

La terapia del sorriso, resa nota al grande pubblico grazie al film sul dottor Patch Adams che racconta la filosofia di cura portata avanti dal famoso medico e la sua equipe, rappresenta una ulteriore riprova di ciò che accade fisiologicamente quando il buon umore e la risata irrompono in situazioni nelle quale convenzionalmente non sono contemplate.

Ma cosa accade nel nostro corpo quando si lascia spazio alle risate e al buon umore?

La risata è un vero e proprio comportamento istintivo ad uno stimolo che in qualche modo stuzzica la nostra curiosità. Oltre a permettere l’entrata in circolo di ossigeno, la stimolazione del sistema circolatorio, la contrazione di muscoli volontari e involontari, difatti rappresenta il calmante naturale più efficace che esista in natura ,e oltretutto non presenta alcuna controindicazione. Oltre a questi aspetti puramente fisiologici si aggiungono alcuni aspetti psicologi come un senso di attivazione, di euforia e di benessere generale che migliorano notevolmente l’esperienza di vita.

Alcuni studi hanno evidenziato che i bambini ridono di media 300 volte al giorno mentre gli adulti lo fanno circa 20 volte. La vita diventa sicuramente più seria e ricca di incombenze ma l’influenza culturale, che impone rigore e serietà nel lavoro e negli impegni quotidiani, influisce notevolmente su quanto una volta cresciuti riusciamo a lasciarci andare alla risata. Pensiamo ad esempio al modo in cui scegliamo le persone con cui condividere la vita.

Non è un caso che quando chiedo alle coppie che si presentano in terapia cosa li ha fatti innamorare, la maggior parte riferisca il fatto che il poter ridere assieme, il divertimento  e l’ironia sono aspetti che sicuramente hanno caratterizzato le prime fasi della vita assieme. “Lui mi faceva ridere”, oppure “con lei si facevano solo cose divertenti” sono solo alcune delle frasi che spesso sento dire e che portano con sé il senso di benessere e di adeguatezza dell’esperienza condivisa.

Molte coppie però nel tempo si dimenticano di ridere assieme o di passare momenti in cui la leggerezza e l’ilarità accompagna il loro percorso. I problemi quotidiani, il lavoro, l’educazione dei figli e mille altre incombenze di vita, schiacciano completamente la possibilità di andare alla ricerca di momenti in cui il benessere della risata invece potrebbe alleggerire di molto il senso di pesantezza condiviso. In alcuni casi diventa una scelta non ridere più, quasi a dimostrare che “ se non ti concedo la possibilità di farmi stare bene, io con te non rido più” imponendosi in qualche modo di stare male a tutti i costi.

Qualcuno potrebbe considerare banale un momento di ilarità condivisa in una situazione in cui magari lo stress o i problemi sono realmente tanti, ma se il potere di un sorriso può farci diventare più forti, più aperti, più pronti ad affrontare qualsiasi cosa non precludiamoci la possibilità di utilizzare questa semplice cura naturale. La visione del mondo dopo un momento di benessere è sicuramente più limpida e chiara.

Dott.ssa Loredana Luise

cit. Ridere è una cosa seria. L’importanza della risata nella vita di tutti i giorni. D. Francescato

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