AdolescenzaAdolescenti e Identità

Adolescenti e Identità

Adolescenti e Identità

Gli Adolescenti e la loro identità
Gli Adolescenti e la loro identità

Quando è obbligatorio crescere

L’ADOLESCENZA è una fase della vita nella quale, dal significato intrinseco del termine che la definisce, è quasi obbligatorio crescere, lasciando andare quell’essere bambino attraverso un percorso lastricato di emozioni contrastanti e uniche. Lo Psicoanalista tedesco Erik Erikson utililizzò questo aforismo molto efficace per descrivere l’emozione di essere adolescente:

Non sono quello che dovrei essere e neanche quello che ho intenzione di essere, però non sono neanche quello che ero prima“.

In così poche parole Erikson riuscì a descrivere le sensazioni dell'”essere adolescenti” e l’incertezza di un’identità tutta in divenire, che sfugge da quella dell’età infantile. Il modo in cui ogni ragazzo si approccia a questa fase di vita si autorivela spesso nei suoi comportamenti e atteggiamenti rappresentativi di un nuovo bisogno di indipendenza. E’ lo stesso periodo nel quale ci si incammina verso un’identità più autonoma dalla famiglia, in cui si inizia ad autocentrarsi su un progetto tutto personale di una vita adulta che però sembra al contempo tanto lontana. Il vissuto di ogni ragazzo/a è influenzato da molteplici fattori e bisogni pulsionali che spingono affinchè si abbandoni il proprio sé infantile e con esso anche le consuete modalità relazionali con gli adulti di riferimento.

Il confronto con i pari che passa anche attraverso la vita onlife

E’ un vero e proprio investimento narcisistico sul proprio sé, che però necessita spesso di contrapporsi o di allinearsi al gruppo dei coetanei per i quali inizia una sorta di attrazione magnetica. Il coetaneo è spesso vissuto come un’estensione di sé e diventa quasi necessario a conferma della propria identità. L’appoggio del gruppo o dei coetanei in genere facilita lo svincolo da un legame diventato improvvisamente troppo vincolante. Il web in questo rappresenta un vero e proprio alleato, perché per i ragazzi della nuova generazione internet è luogo di interazione, e soprattutto di interazione lontano dagli adulti. La vita on line diventa così parte integrante del loro definirsi con rischi annessi e connessi legati ad una scarsa o inesistente educazione digitale.

Il corpo come espressione emotiva

Il corpo è il primo emblema della loro identità e la continua lotta per dover accettare i cambiamenti, per subire un’evoluzione scritta nel DNA e nei cromosomi, a volte si trasforma in vere e proprie lotte per conformarsi al proprio divenire o rifiutare ciò che loro non hanno potuto a priori decidere. E’ attraverso il corpo che cercano l’approvazione, esibendolo in modo esplicito e diretto attraverso immagini reali o stereotipate di sé stessi nei social network ma, a causa della loro impulsività ed immediatezza, spesso fanno ciò che abbiamo chiesto loro di non fare perché pericoloso.

L’adolescenza che non finisce mai

A questa prima fase segue spesso un ulteriore passaggio che viene definito da Erikson come quello di “Moratoria” nel quale l’adolescente sperimenta identità più mature che possono essere di pura fantasia, o espressione di sogni ad occhi aperti. Nell’era del digitale queste sperimentazioni possono passare attraverso profili social diversi in cui si mette in gioco con identità completamente diverse, alla ricerca dell’approvazione e del riconoscimento. Se il/la ragazzo/a non ha ancora definito qualcosa di concreto e stabile da perseguire nella vita può capitare che questa sperimentazione si trasformi in un vero e proprio gioco, libero da vincoli e pressioni. Il senso di libertà ed ebrezza provati in questi giochi di sperimentazione potrebbe spiegare il fenomeno sempre più frequente delle adolescenze interminabili.

Tutta colpa della potatura

Tutto questo stravolgimento avviene in una fase di sviluppo fisiologico sia da un punto di vista ormonale che cerebrale molto importante e in qualche modo questo spiega la loro irruenza comunicativa. Come evidenziato da recenti studi con neuroimmagini, in adolescenza c’è un aumento notevole della materia grigia nella corteccia pre-frontale nella quale si verifica una vera e propria potatura di connessioni neuronali non più utilizzate. Se da una parte sembra paradossale che nel momento in cui è richiesto al cervello una maggiore capacità decisionale ci sia una riduzione delle trasmissioni, in realtà alla potatura fa seguito una velocizzazioni delle trasmissioni neuronali funzionali alle richieste dell’età. La conseguenza immediata però di questo tipo di cambiamento nell’attività cerebrale rende gli adolescenti più impulsivi e meno propensi a valutare i rischi e i pericoli delle conseguenze del loro comportamento. Questo sviluppo cerebrale si completa attorno ai 20/22 anni con la diretta conseguenza che le capacità di discernimento, la pianificazione, la ponderazione dei rischi e la capacità decisionale in genere non ha adeguato supporto in termini di funzionamento cerebrale fino a oltre la maggiore età.

Identità come risultante dei legami di attaccamento

Quando si parla di IDENTITA’ quindi si deve tenere in considerazione tutto il percorso di crescita di ogni soggetto, dagli stili di attaccamento alle figure parentali, fino a questa fase così complicata e ricca di pericoli e stereotipi esterni molto invitanti. Alcuni ragazzi soffrono, si chiudono e non riescono a dare espressione al loro malessere se non attraverso atti esagerati agiti verso se stessi o verso l’esterno, e non sempre è facile star loro vicino e accompagnarli in questo cammino. In ogni caso è importante esserci sempre e comunque, quando hanno bisogno di supporto, di regole o di guide anche a rischio di scontrarsi e di arrivare a discutere animosamente. Ciò che a loro importa sempre e comunque è sapere che gli adulti ci sono, nonostante loro ne abbiano messo in discussione l’autorità e il ruolo, ma che sono sempre lì pronti a guidarli per mano in tutte le difficoltà. In un periodo in cui “non sono il mio ieri il mio oggi e il mio domani” hanno bisogno di una guida chiara per sapere che loro sono “qui e adesso” alla ricerca di creare una loro Identità adulta.

John Irving scrisse “L’adolescenza comincia forse quando, per la prima volta nella vita, scopriamo di avere qualcosa di terribile da nascondere a quelli che ci amano” e chi di noi non ha provato questa sensazione probabilmente non è mai stato adolescente.

Loredana Luise

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